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 Mah! Titolo provvisorio ^-^

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MessaggioTitolo: Mah! Titolo provvisorio ^-^   Mah! Titolo provvisorio ^-^ Icon_minitimeMer Nov 09, 2011 1:09 pm

Rumori lontani, indistinti. Metallo battuto, meccanismi che cigolano, stridono, fremono.
Gniiiik!
Grkt... grkt... grkt...
Sdeng sdeng
! Marchingegni, ruote dentate, mantici e caldaie.
Fshhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh! Il lungo sibilo del vapore della grande macchina.
Ah già, l'officina della colonia.
Lentamente, a fatica, stava riuscendo a mettere insieme i pezzi. Ora aveva capito dov'era. Ma ancora non riusciva a ricordare cosa fosse successo.

Più vicini, ma meno distinti le parve di percepire voci...

Stavolta ci è andata vicino. Guarda che squarcio ha sulla spalla.

Ci ha provato di nuovo... ma è matta?!

Qualcuno dovrebbe farle capire che se va avanti così ci lascerà la pelle...


Parlavano di lei, ovviamente.
Olivia la matta. Olivia che tenta di nuovo di scappare, ma fallisce miseramente. Olivia che se non si arrende finirà per ammazzarsi...
E sia, mi ammazzerò. Tanto se resto qui sono già morta.

Il doktore entrò e lei tentò faticosamente di aprire gli occhi.

Ti ho dato qualcosa per il dolore. Hai una gamba rotta e una profonda ferita alla schiena.

Mentre parlava andò sedersi alla sedia dell'ambulatorio: un antico pezzo di mobilio di fattura umana che i mastri artigiani avevano adattato all'altezza della loro gente.
Olivia lo vide appoggiare un incartamento sulla scrivania, probabilmente i resoconti delle sue permanenze all'ospitale, dal momento che era alquanto carica di fogli.

Lei cercò di parlare, ma aveva la bocca impastata. Ne uscì una specie di lamento che attirò l'attenzione del doktore.

Senti male? le chiese allarmato

Lei riuscì solo a fare cenno di no col capo.

Lui si abbandonò contro lo schienale della sedia, si sfilò le spesse ottiche con la mano sinistra e con la destra si pinzò la radice del naso sottile, troppo sottile per essere uno di loro, e si lasciò sfuggire un lungo sospiro.

Stavolta ci sei andata molto vicina.

Lo so rantolò lei mi mancava tanto così per arrivare ai cance...

Ti mancava tanto così per farti squartare viva sbottò lui esasperato.

Lei si immusonì. Il suo bel visino contratto in una smorfia di rabbia a stento repressa era quasi comico se si guardava la sua stazza.

Olivia... iniziò lui con un tono accondiscendente Lo so che vuoi andartene, lo capisco non era vero, non la capiva, ma aveva bisogno di trovare un punto di accordo da cui partire per farla ragionare ma... a che ti serve scappare se non arrivi dall'altra parte tutta intera?

Magari non riuscirò ad andarmene, ma almeno morirò nel tentativo.

L'hai proprio detto. Infatti stavolta hai avuto un altro bell'assaggio...

Nessuna battuta da parte di lei mentre lui non era affatto intenzionato a riprendere un discorso che avevano già affrontato mille e mille volte. O meglio lui affrontava, lei, semplicemente, ignorava.

Sei troppo piccola, sei troppo giovane, sei troppo debole... tutte cose già sentite, cose che lei sapeva, ovviamente. Che cosa poteva mai fare nel mondo di fuori una nana? Un mondo fatto di giganti mostruosi, luoghi terrificanti e dove devi saper badare a te stessa. Ma lei non aveva mai avuto ripensamenti.
Il lavoro all'officina l'atterriva più della morte stessa. Fare sempre la solita cosa per il resto della vita, sepolta viva sotto terra ad eseguire ordini... quella prospettiva le metteva addosso un'angoscia che le serrava il cuore in una morsa.

Io non resterò qui. Viva o morta me ne andrò da questo posto.
Aveva parlato con una determinazione che il doktore conosceva bene. L'aveva sentita da suo padre prima di lei.
Anche Orhen era quel tipo di nano, di quelli che non si capisce da dove siano spuntati fuori. Tutti nani trovano la loro realizzazione nel lavoro, nel creare, manipolare, costruire... perché ogni tanto ne nasce qualcuno che vuole esplorare?!? Quella non era roba per loro. Gli umani esplorano... qualche elfo, ma non i nani. I nani sono fatti per stare nelle loro colonie a creare progresso. La loro era una grande colonia, fiorente, in espansione... ma per quanto si scavasse sotto la terra niente di quello che vi si poteva trovare sarebbe bastato a chi voleva vedere l'esterno.
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MessaggioTitolo: Re: Mah! Titolo provvisorio ^-^   Mah! Titolo provvisorio ^-^ Icon_minitimeVen Nov 18, 2011 12:53 pm

I suoi cupi pensieri furono interrotti da un lieve bussare.

Avanti

Una nana entrò piano, con il chiaro intento di fare meno rumore possibile.

Come sta? ma non attese risposta. Appena vide che la piccola era vigile e la stava guardando andò verso di lei, si sedette sul ciglio della lettiga ed iniziò ad accarezzarle dolcemente i ca pelli sulla fronte mentre piagnucolava Oh, Olivia. Ma perché? Perché insisti a volerci dare questo dolore? Ti abbiamo mai fatto mancare niente?! Da che i tuoi genitori sono morti io e Talyon ti abbiamo trattata come nostra figlia, abbiamo fatto tutto quanto era in nostro potere per darti solo il meglio... perché vuoi gettare via tutto questo?

Ecco, ci siamo, pensava nel frattempo Olivia Rahla sapeva che il marito avrebbe tentato di convincerla con la logica della pazzia dei suoi tentativi e sapeva che avrebbe, come ogni volta, fallito. Perciò toccava a lei intervenire facendo leva sul senso di colpa. La vecchia, ma collaudata tecnica del ricatto morale. Funzionava sempre, secondo la nana.
Ma Olivia non ci cascava più da tempo, ormai.
Sapeva che l'unico motivo per cui Rahla aveva insistito con i suoi genitori per lasciarla alla colonia mentre loro se ne andavano era per salvare quel po' che rimaneva della faccia della famiglia. Due giovani che lasciavano la colonia agli occhi dei nani era peggio che se si fossero dedicati al furto di minerale.
Inoltre dovette mordersi la lingua per non sbottare facendole notare che i suoi genitori non erano morti. sarebbe stata dura dover sentire di nuovo la vecchia tiritera "un nano che lascia la colonia è peggio che morto: è dimenticato. E poi cosa vuoi che trovi un nano fuori di qui? Ci sono solo mostri e luoghi inospitali. Sono morti di certo..." e poi, la parte più dolorosa: "se fossero ancora vivi, non credi che sarebbero venuti almeno a trovarti?!?"
Inutile cercare di ragionare con lei. Avrebbe fatto finta di starla a sentire, di nuovo, mentre segretamente rivedeva tutti i momenti della sua fuga fallita e cercava di capire dove aveva sbagliato, cosa aveva trascurato... in quel momento le venne in mente che la sua carabina era andata completamente distrutta. Quel dannato centauro con un solo calcio l'aveva mandata in pezzi... pazienza, ne avrebbe ricostruita un'altra, e stavolta più compatta, più salda, più agevole da muovere. L'avrebbe costruita pensando che potesse fungere anche da arma di difesa...

Ma mi stai ascoltando, almeno?

Rahla, era esasperata. olivia le risparmiò di doverle far notare l'ovvio. No, non la stava ascoltando.
Un lungo sospiro, poi si alzò, andò verso la porta.

Posso solo sperare che almeno questo ti sia servito di lezione

Certo, pensò tra sé e sé la piccola, ora so come costruirò la mia prossima carabina.

________________________________

Per i primi 5 giorni fu costretta a letto, completamente immobile.
Una volta che l'effetto della pozione antidolorifica di Talyon fu passato iniziò a subire tutto il costo del suo tentativo di fuga. La gamba destra le doleva come se fosse stata trapassata da viti e bulloni che venivano stretti ogni secondo di più da una crudele mano invisibile... mentre la spalla e la schiena erano fuoco che le bruciava le carni. Inizialmente tentò di mascherare la sofferenza, l'orgoglio le impediva di riconoscere che la stava pagando cara, ma col tempo, quando la noia e la mancanza di sonno iniziarono a pesare sulla sua forza di volontà, fu sempre più difficile per lei zittire i lamenti.
Furono settimane lunghe e penose per la piccola nana, ma non solo per i dolori. L'inattività pesava su di lei peggio che le ferite e le fin troppo frequenti visite della sua tutrice non la aiutavano a sopportare meglio la situazione.
La sola cosa che le dava forza era il lavorio costante e frenetico del suo ingegno che analizzava, studiava ed elaborava sempre nuove armi.

Non appena Olivia ebbe il permesso, più estorto che rilasciato, dal doktore di stare in piedi, alternando la posizione con frequenti momenti di riposo, la piccola tornò a spendere tutto il suo tempo libero nell'officina mechatronica della colonia. Lì progettava, costruiva, sperimentava, sbagliava, smontava e ripartiva...
Purtroppo sapeva che a fine giornata doveva per forza tornare a casa di Talyon e Rahla, dove aveva vissuto da quando i suoi genitori se n'erano andati, e sapeva che una volta tornata a casa avrebbe dovuto subire i soliti discorsi su quanto sia sciocco oltre che pericoloso quello che aveva in mente. Era ormai una tiritera che conosceva a memoria... ma un giorno, la sua sconsideratezza non fu più all'ordine del giorno.
Erano passati quasi due mesi e lei riusciva a camminare di nuovo, seppur dovendo utilizzare una stampella. La spalla e la schiena stavano molto meglio, ma sapeva che si sarebbe portata addosso quelle cicatrici per sempre. Quella sera Rahla era particolarmente indignata per una scoperta terribile. Un sigillo di sicurezza era stato manomesso. Nessuno sapeva dire come, forse era stato un incantesimo, ma era ridicolo anche solo a pensarsi. Chi mai avrebbe osato avvicinarsi ad una colonia di nani e forzare le loro sicure?! Usando la magia, oltretutto. Nessun umano di certo. Il patto tra nani e umani era vecchio di millenni e nessuno avrebbe mai osato infrangerlo. Doveva essere stato per forza un kindred.
Quegli esseri spregevoli aveva già iniziato Rahla non oso nemmeno immaginare che una di quelle... creature si siano introdotti nella nostra sacra colonia. Spero che lo trovino e gli diano quello che meritano
Non c'è nessuna certezza che sia stato un kindred disse quasi sovrappensiero Talyon
Non vorrai insinuare che sia stato un umano, spero. la nana era costernata [/i]nessun umano oserebbe tanto. Esiste un Patto, un Patto che vincola gli umani a non intromettersi nelle vicende dei nani e noi in cambio non li sterminiamo tutti...[/i]
Ad Olivia sfuggì un risolino e dovette mordersi la lingua per non farle notare che le cose non stavano esattamente così. Ovviamente, all'epoca i Magistri delle gilde naniche avevano spacciato il Patto come una magnanima concessione che i nani facevano agli uomini che avevano implorato clemenza dopo due anni di guerra, ma chi aveva studiato la storia anche oltre al collegio (e lei leggeva moltissimi libri di storia) sapeva che i nani non avevano avuto scelta. Certo gli uomini erano più arretrati e inferiori in strategie militari e stavano soccombendo alle macchine da guerra dei nani, ma avevano capito che assediandoli nelle loro colonie i nani sarebbero stati privi delle materie prime necessarie per la sopravvivenza e li avrebbero condannati a morte certa. Alla fine il patto consisteva nel non pestarsi più i piedi vicenda e la cosa andava bene ad entrambi dal momento che erano due mondi lontanissimi tra di loro.
Tuttavia la piccola non riusciva ad interessarsi si quelle notizie che erano pur sempre la sola distrazione da una quotidianità estenuante. Se un sigillo era stato spezzato significava che qualcuno aveva cercato (ed era riuscito?!) di entrare. Ma cosa poteva mai cercare chicchessia in una colonia nanica?!


Ultima modifica di _Olivia_ il Mer Nov 23, 2011 2:59 pm - modificato 1 volta.
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Sahoni

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MessaggioTitolo: Re: Mah! Titolo provvisorio ^-^   Mah! Titolo provvisorio ^-^ Icon_minitimeLun Nov 21, 2011 4:36 pm

.... qualche tempo fa... non taaanto tempo fa....

- Ehi Malfeas, sei sicuro che fosse di qua? - Gli chiese con un sussurro mentre si aggiravano per i corridoi della Colonia dei Nani. Si stavano addentrando silenziosamente, due giovani umani in una terra di nani.

-Se tu stessi zitto, eviteresti di farci scoprire, sai? - Gli fu risposto dal prete. - e poi siamo qui per una cosa che interessa a TE. -

-Oh come se a te non bastasse una qualsiasi scusa per evitare le tue responsabilità... - lo canzonò il Mago appiattendosi contro una parete. Si trattenne dal ridere mentre sfotteva l'amico. Lo conosceva bene, sapeva che lui era riuscito a farsi aggiungere alla spedizione diplomatica umana grazie al fatto che Malfeas ne era membro. L'Alto Prete era al momento al Concilio, probabilmente accanto al Nobile Lionheart. In tutta probabilità il Consigliere dei Nani non avrebbe capito il mutismo e gli sguardi nervosi dell'Alto Prete, visto che Malfeas mancava all'udienza, così come la delegazione Elfica presente avrebbe intuito il nervosismo fosse dovuto alla loro presenza. Per Malfeas essere figlio di uno dei nobili importanti dell'Impero aveva i suoi vantaggi, dopotutto.

- See... see... - ammise ammiccando verso l'amico portando il dito alle labbra per intimarne il silenzio.

Rimasero in silenzio ed immobili, in quei cunicoli e quei tunnel, ogni rumore veniva ampliato a dismisura ed era difficile localizzarne l'origine. Per loro almeno. I due si appiattirono nelle ombre, mentre una serie di passi eccheggiavano nella semi oscurità. Trattennero il fiatto, Sahoni pensò ad un incantesimo che potesse aiutarli nel caso di pericolo, forse uno della scuola dell'Illusione, ma gliene vennero in mente pochissimi adatti, oltre al fatto che i Nani erano risaputi tenaci contro gli effetti magici. Passarono delle guardie armate, troppo impegnate a parlottare tra di loro per accorgersi della presenza di intrusi nella Colonia. Rimasero fermi per qualche secondo, ancora timorosi di poter essere sentiti anche solo respirare, ma Sahoni capì che Malfeas stava ascoltando le parole delle guardie piu' che trattenendo il fiato. Con un sospiro di sollievo i due ripresero a muoversi all'interno della montagna. Malfeas rimaneva silente muovendosi tra le ombre con facilità ambigua visto la scelta della "vocazione". Per la maggiorparte del tempo, il Mago riusciva a stargli dietro ma al confronto sembrava impacciato e rumoroso tanto che l'amico fu costretto a sguardi minacciosi ed intimidatori.

- ... di cosa parlavano? - fu il Mago a rompere il silenzio dopo un po'.
- Hmmm? - gli fu risposto mentre il Prete guardava con discrezione dietro un angolo facendo molta attenzione a non farsi scoprire. Si voltò appena constatò di essere al sicuro. - I nani? - chiese conferma.
- No il troll che é passato di qua l'anno scorso..... - gli rispose il mago con tono sarcastico.
- Non ho ben capito. Parlano di un tentativo di fuga imminente... ma non ho capito se hanno parlato di un individuo che ha cercato di fuggire un paio di volte, o se un paio di individui che cercheranno di fuggire nell'immediato... -
- Utile come sempre... - gli rispose stizzito.
- Se vuoi saperne di piu', vaglielo a chiedere personalmente, ti aspetto qui. -

Per qualche attimo rimasero a guardarsi negli occhi. I due sguardi si lanciavano delle silenti sfide, quasi a voler provocarsi l'un l'altro.

- Dovresti fare qualcosa per quelle rughe Sahoni. Stai invecchiando. Velocemente. - fu la frase del Prete.

- ...... muh... - mugugnò in risposta senza dire nulla. Aprì la bocca per dire qualcosa, ma la chiuse di nuovo. Inutile. Ridacchiò sotto i baffi. - imbecille. - riuscì a dire dopo un po'. - Invece sei sicuro che siamo nella direzione giusta? - Gli chiese cambiando argomento. - non vorrei che ci stessero cercando. -

- Credo di si... aspetta la porta in fondo si sta aprendo.. silenzio! - disse nascondendosi in un'alcova. Il Mago fu rapido a nascondersi anch'esso, ancora appiattendosi contro una parete. Ci fu il suono di un lungo sospiro e di alcune parole rotte da chi stesse sul punto di piangere. Due nani passarano vicino al nascondiglio degli umani senza accorgersi dei due. Un Nano ed una Nana riuscì a vedere Sahoni. Passarono diversi minuti prima che i due arrischiassero di muoversi nuovamente. Fu in quel momento che il mago notò una runa ad altezza della sua anca sul corridoio difronte a loro.

- Sahoni, muoviamoci verso la stanza. Quello che cerchi dovrebbe essere lì. - gli disse Malfeas senza guardarlo, ma tenendo fisso lo sguardo sulla porta.
- Va bene, prete. Fammi strada. - Sahoni decise di ignorare la runa, anche se si annotò di chiedere al prete se fosse a conoscenza del significato di essa.
Si avvicinarono alla porta, Malfeas s'inginocchiò davanti ed estrasse un kit poco ecclesiastico e molto fuorilegge. Comincò ad armeggiare sulla serratura della portone senza neppure provare ad aprirla. Il Mago invece si avvicinò al muro accanto alla porta notando un simbolo uguale a quello del corridoio anche se scritto in rosso....

(spero vi piaccia... ho il permesso di Malfeas ad usarlo...e mi sembra una bella idea di prequel... spero non ti stravolga i piani Olivia... se vuoi modifico.... I love you I love you I love you )


Ultima modifica di Sahoni il Mer Nov 23, 2011 3:06 pm - modificato 1 volta.
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Synfoniae

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MessaggioTitolo: Re: Mah! Titolo provvisorio ^-^   Mah! Titolo provvisorio ^-^ Icon_minitimeMar Nov 22, 2011 9:44 am

Indossò la maschera.
Si specchiò e si sistemò: era pronta per un altro giorno di lavoro. Spense il fuoco sotto un pentolino che conteneva un liquido verde scuro e sporse il naso per annusarne l’odore. Dopo cinque giorni di attenzioni, finalmente era pronto.
Versò il liquido in piccole ampolle, che mise su un vassoio. Si avvicinò all’uscita della tenda, scostò un poco il drappo che fungeva da entrata e uscita e scrutò il cielo: l’aria profumava di giorno nuovo, un giorno di sole.
La terra battuta tutta intorno era ancora fredda dalla notte, ma già si vedevano i primi gnomi al lavoro: tutti indaffarati a preparare il Carnevale.
Non tutti i giorni poteva essere Carnevale, i preparativi richiedevano almeno una giornata intera. La sua bancarella non aveva bisogno di preparativi particolari, lei preparava profumi, e ne aveva sempre di pronti nella sua tenda. Se non fossero stati pronti invece, bastava tritare qualche erba profumata, metterla nell’acqua e nessuno si sarebbe accorto della differenza.
Aveva imparato che il suo olfatto era più sviluppato della norma e poche narici erano esigenti come le sue. Lei se ne sarebbe accorta subito, gli altri no, ed era una fortuna.
“Tutto bene, Vitia?”le urlò Gorka, lo gnomo di guardia al Carnevale, da fuori la tenda. “Tutto bene, grazie!” rispose lei con voce mielosa.
Quando sentì i passi dello gnomo allontanarsi, trasse un sospiro di sollievo e tornò a rintanarsi nel suo laboratorio.
Si avvicinò ancora allo specchio e si sistemò la maschera.
Era nera, di un tessuto spesso, decorata con motivi dorati. Una rosa di stoffa rossa era appoggiata su un lato e da quella si dipartivano tre piume rosso più scuro, compiendo un semicerchio verso il basso. Gli arabeschi dorati, si intonavano al colore dei suoi occhi e le piume con i suoi capelli rosso sangue.
Prese un pesante distillatore dal tavolo e lo portò fuori, sul bancone. La sua bancarella non abbisognava di particolari pubblicità o decorazioni. C’era un cartello, sopra la bancarella, che recava la scritta “Perfume”. Per il resto lei, quando c’era il carnevale, addobbava la bancarella con fiori, boccette e strumenti di lavoro, più per abitudine che per passione.
Prese una scopa e iniziò a spazzare la polvere della strada che si era accumulata nel giorno di chiusura. Sentì, da metri di distanza, i passi ben noti del suo usuale primo cliente della giornata.
“Buon giorno Vitia”
Smise di spazzare e alzò lo sguardo, cercando di sembrare sorpresa. Era un giovane di bell’aspetto, dagli abiti di ottima fattura e stoffa preziosa: un nobile. “Buon giorno a voi, Conte” gli rivolse un sorriso raggiante e aggiunse, mentendo “Non vi avevo sentito arrivare…”
“Come state? Aspettate, vi do una mano…”, le prese la scopa dalle mani ed iniziò goffamente ad agitarla, sollevando tutta la polvere che lei aveva cercato di spazzare via.
“Perdonate…”si avvicinò a lui e gli posò delicatamente la mano sulla sua.
Lui si fermò di colpo e si irrigidì.
“Credo che questi lavori si addicano più ad una bottegaia.” Gli prese di mano la scopa e gli sorrise di nuovo.
Sapeva quale teatrino sarebbe iniziato a breve, e abbassò la testa cercando di non far trasparire la sua noia da sotto la maschera
“Ma voi non siete una semplice bottegaia! Siete bella come una rosa, raffinata come…” le altre parole le conosceva a memoria ormai. Possibile che non si rendesse conto di quanto fosse patetico?
Gentile si, le comprava tutti giorni uno o più profumi, si, ma puzzava di
nobiltà e di agi. E lei non la sopportava quella gente lì…gli odori che la attiravano erano ben altri.
Sempre senza prestargli alcuna attenzione, cercò di fargli tagliare corto e lo interruppe: “Voi mi lusingate con le vostre parole.”
Ora sarebbe intervenuto Gorka.
Il Conte, ignaro di star recitando la stessa parte ogni giorno, le rispose che era semplicemente la verità, e se lei avesse voluto elevarsi socialmente lui l’avrebbe potuta aiutare…
“Conte, buon giorno. Vitia, ti sta importunando?” La voce tonante dello gnomo energumeno, lo fece visibilmente trasalire. “Buon giorno gnomo…” e l’ultima parola non nascose una sorta di disprezzo per quella razza.
“Oh Gorka caro, il Conte stava solo acquistano la mia nuova creazione…non è vero?” Lei rivolse uno sguardo languido al suo ammiratore, che non potè che annuire e mettere mano al portamonete. Con sguardo repentino Vitiae soppesò quella scarsella e si avvide che era meno piena del solito, pronta per la prossima mossa.
Un cenno impercettibile a Gorka e un nuovo canovaccio fu stabilito.
“La tua nuova creazione…quella che ti ci sono volute settimane?”
Lei abbassò lo sguardo e timidamente annuì, cercando di farsi venire una sorta di rossore alle guance.
Il Conte, stupito da quella considerazione e completamente folgorato dalla dolcezza di lei, lasciò cadere tutto il portamonete sul tavolo.
Lei prese una di quelle boccette piccole che stavano sul vassoio, e la posò sul palmo della mano di lui.
“Se possibile vorrei sentire questa nuova fragranza su di voi…” iniziò questo a chiedere, cercando di riprendere il controllo della situazione. Lei gli prese la mano tra le sue, gliela chiuse in un pugno attorno alla fiala e sussurrò che sperava gli piacesse.
Completamente incantato dal contatto con le morbide e delicate mani della bottegaia, il Conte non rispose nemmeno e dimentico delle sue pretese, si lasciò portare docilmente fuori dal Carnevale, dal guardiano.
Lei si sporse sul bancone , per accompagnare la sua dipartita con un saluto.
Appena Gorka e il suo spasimante furono scomparsi alla vista, lei prese il sacchetto delle monete e le contò: un dorato. Un sorriso soddisfatto si delineò sul suo volto mascherato, poi corse nel laboratorio a lavarsi le mani.
Non avrebbe sopportato di tenersi addosso quel puzzo di nobiltà per un solo secondo di più.
Fino ad ora, la mattinata era trascorsa secondo ogni aspettativa.
Non c’era nulla di nuovo nella sua vita e le sembrava che i giorni di Carnevale dovessero essere sempre tutti uguali.
Qualcosa però di inaspettato accadde.
Sentì i passi di Gorka che ritornava verso di lei, per esigere la sua quota nella farsa di poco prima. “Purtroppo non aveva molto…” mentì. Gorka cercò di guardarla negli occhi, attraverso la maschera. Lei sostenne lo sguardo, sapendo
che quella maschera non era solo un ornamento pittoresco da indossare.
“Ecco qui…” e gli allungò qualche argento. Lo gnomo si arrese, prese le monete e borbottò una frase del tipo che era sempre un piacere fare affari con la giovane.
Ed ecco la cosa inaspettata.
“Questa è per te.” tra le sue dita grassocce stringeva un pezzo di carta giallognola.
“Che c’è scritto?” chiese con impazienza sgranando gli occhi.
Poi si ricordò che lo gnomo non sapeva leggere e gli strappò letteralmente il foglio dalle mani.
“Cinque dorati per il vostro profumo migliore. Con la presente potrete passare nella colonia dei nani, solo per la vendita. Urgente.”
Si rigirò tra le mani il pezzo di carta una decina di volte. Quando Gorka chiese di cosa si trattasse lei rispose soltanto “Un ordine”.
“E dove?”
“Alla colonia”
“Un nano vuole un profumo?!” scoppiò in una fragorosa e gutturale risata.
“Un profumo per cinque dorati…” e gli strozzò la risata in gola.
Lo gnomo cercò di scrutare di nuovo il volto della ragazza, e a tratti sbirciava il foglio, come per riconoscere qualche lettera. Questa volta però era chiaro a cosa stesse pensando la ragazza: a cosa fare con i suoi cinque dorati.
Si conoscevano da una vita, loro due, si poteva dire che erano cresciuti assieme. Gli gnomi non sono noti per i loro particolari sentimenti di affetto, ma ciò che legava i due era più un rapporto di affari…per uno gnomo più profondo di qualsiasi altro legame di sangue.
“Potrei prestarti il mio Beccorosso…” e intravide nella maschera una scintilla di gioia “…per qualche moneta d’argento che guadagnerai…mi sembra giusto”
Sembrava giusto anche a lei.
Si diressero subito alla tenda dello gnomo, dietro la quale stava la sua cavalcatura, un beccorosso appunto: una specie di volatile grassoccio, incapace di volare, ma molto veloce in compenso sulla terra.
Vitia si lasciò aiutare a montare sull’animale, e scambiò un cenno di saluto con Gorka prima di partire.
La voglia di guadagnare quei soldi, valeva bene la pena di un viaggio.

(Eccomi qui cat Spero vi piaccia il mio nuovo personaggio che si legge Vizia, visto che l'origine è latina! Pensavo di scrivere ancora il pezzo dell'arrivo, ma poi diventava davvero troppo lungo! Buona lettura e scrittura!)
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MessaggioTitolo: Re: Mah! Titolo provvisorio ^-^   Mah! Titolo provvisorio ^-^ Icon_minitimeMer Nov 23, 2011 5:07 pm

E' notte fonda,il guaritore dei nani controlla le analisi dei suoi ultimi pazienti quando improvvisamente un leggero scricchiolio provenire dalla porta di casa sua lo mette in allerta,va a controllare,col cuore che batte all'impazzata,c'è uno strano silenzio,non c'è nulla fuori posto,quando all'improvviso sente una mano che gli tocca la spalla destra,si gira di scatto e vede una figura incappucciata avvolta in un mantello,è in solitamente alto e pallido per essere un nano,la persona misteriosa cerca di tranquillizzarlo,ma riesce a sembrare solo freddo e distaccato,come d'altronde è nella sua natura e nel suo carattere


"mispiace di averti spaventato in questo modo Talyon,ma fa parte della mia deformazione professionale,devo sempre essere attento e avere un margine di controllo sulla situazione,inoltre non dovrei essere io a ricordarti che sto agendo in incognito per conto del nostro superiore,noi non ci siamo mai visti ne incontrati"

il nano si tranqullizza e si rivolge alla figura misteriosa in tono amichevole

"ah non importa,è anche colpa mia,con tutti i problemi con cui ho avuto a che fare in questi giorni,prima la mia figlia adottiva Olivia che si è messa in testa di voler abbandonare la colonia per cacciarsi in chissà quali guai,poi i nani rinnegati della storm legion che si in filtrano tra di noi e contrabbandano minerali e rifornimenti per i loro compagni,ma non è il caso di starcene qui imbabolati sulla soglia come dei manichini,andiamo in salotto e parliamone con calma in cucina"

i due si spostano in cucina,la figura pallida si leva il cappuccio e si siede vicino al tavolo,il nano prende due boccali di birra,sul suo versa della birra chiara con tanta schiuma e nell'altro un liquido rosso scuro,apparentemente vino e lo offre al suo ospite,poi si siede

Talyon:"non fare complimenti,non mi sono dimenticato delle esigenze di voi kindred,bevi pure,non trattenerti"

il kindred si avvicina il boccale al naso per annusarlo

Skarad:"è sangue di maiale questo?noi in verità possiamo anche mangiare,ma solo cibi che hanno subito dei speciali trattamenti magici o alchemici,il problema è che ne sentiamo poco il sapore e non sono altrettanto soddisfacenti come il sangue,ti ricordi la prima volta che mi hai offerto la cena alla taverna?"

il nano ridacchia e gli dice

Talyon:"ahahah!già,l'arrosto di maiale ti era rimasto sullo stomaco,educatamente hai fatto finta di nulla e poi sei andato in bagno a vomitare,che imbarazzo!"

il kindred per risposta accenna un sorriso e si rivolge al nano

Skarad:"è sempre bello rievocare i bei vecchi tempi con un amico,ma putroppo i miei tempi sono ristretti,sono venuto per informarti che la missione è compiuta,non ci saranno ulteriori traffici illegali per un bel pò di tempo,ho fatto piazza pulita delle spie e sono riuscito anche a eliminare il loro capo,ho dato a tutti la pace eterna"

il nano si rivolge al kindred non riuscendo a nascondere il suo stupore

"questa volta era davvero difficile,molti di loro erano persone importanti e bene in vista nella colonia,ma tu sei andato fino in fondo e non hai risparmiato nessuno,ora capisco perchè ti soprannominano il becchino,tutti quelli che si mettono contro di te o sono nel tuo mirino alla fine rimangono sepolti sotto tre metri di terra,ma Sutherland è molto rigoroso,almeno hai steso un rapporto e preso delle prove concrete?"

a queste parole il non morto guarda il soffitto della cucina spazientito,poi prende un grande sacco che teneva nascosto nel mantello,lo mette sul tavolo e lo apre d'avanti al nano rivelandone il suo contenuto:una testa umanoide appartente a un nano,Talyon sbianca e si scosta dal tavolo spaventato,il kindred richiude il sacco e lo nasconde di nuovo nel mantello,dopodichè si alza e si copre di nuovo la testa con il cappuccio e dice al nano

Skarad:"credo che questa sia sufficiente come prova,ma come ho già detto prima il mio tempo era limitato e per me è il momento di prepararmi ad abbandonare la colonia il più presto possibile,ma prima di andare non c'è qualcosa che vorresti chiedermi?"

il kindred scruta il nano con uno sguardo inquisitorio,il nano per risposta si mostra visibilmente imbarazzato,ma trova il coraggio di rivolgersi al kindred ed esternargli le sue preoccupazioni

Talyon:"non ti si può nascondere nulla eh?Beh come ben sai oltre a voi solo gli elfi hanno ricevuto la fortuna,o maledizione nel vostro caso,di avere la possibilità dell'immortalità,io sto invecchiando e il mio tempo ormai sta scivolando via,speravo di potermene andare in pensione e che mia figlia continuasse il mio mestiere,come da tradizione dei nani,ma ora che ho saputo quali sono le sue vere intenzioni,e visto che i tentativi di mia moglie per convincerla a cambiare idea sono falliti,non posso fare altro che assecondare il suo desiderio e sperare che un vecchio amico riesca calmare i timori di un povero vecchio,in breve,potresti accompagnare mia figlia nel suo viaggio?almeno inizialmente,finchè non sei sicuro che possa cavarsela da sola,una cosa sola ti chiedo,non deve sapere che te l'ho chiesto io,solo se sarà assolutamente necessario glielo dirai"

il kindred riflette per qualche minuto poi si volta dando le spalle al nano e gli dice

Skarad:"di solito per dei lavori privati chiedo una ricompensa,ma per un vecchio amico sono disposto a impegnarmi a fondo e senza chiedere nulla in cambio,terrò d'occhio tua figlia,vista la sua smania di andare all'avventura,magari nei suoi viaggi ci sarà da guadagnare anche per me,non ci sono solo io forse ,ho saputo dai miei informatori che una mia vecchia conoscenza,Sahoni,si sta avventurando nella colonia per chissà quale ricerca arcana,Olivia potrebbe incontrare anche lui"

il kindred scompare improvvisamente così come era apparso al nano,senza dargli la possibilità di salutarlo,il nano però si sente rincuorato dalle parole del kindred e torna nel suo ufficio a dare un ultima occhiata agl incartamenti prima di andare a dormire.


Ultima modifica di IlMalkaviano il Sab Gen 28, 2012 5:30 pm - modificato 1 volta.
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MessaggioTitolo: Re: Mah! Titolo provvisorio ^-^   Mah! Titolo provvisorio ^-^ Icon_minitimeLun Dic 12, 2011 4:54 pm

Dopo cena Rahla era uscita per raggiungere le Anime Pie, la corporazione di solidali di cui faceva parte... un gruppo di anziane e meno anziane che si occupavano di aiutare i più bisognosi della colonia a cui lei aveva più volte cercato di convincere Olivia ad unirsi... fallendo ogni volta miseramente.
Talyon le aveva chiesto di non disturbarlo nel suo ambulatorio di casa perché doveva ricevere un paziente e lei pensò di concedersi la sua prima passeggiata da sola dopo l'incidente.
Sapeva che sarebbe stata sulla bocca di tutti a maggior ragione quando l'avessero vista camminare da sola, col solo sostegno delle puntelle per non affaticare la gamba perciò pensò che quanto meno sarebbe stata un bell'argomento di conversazione. Indossò un bell'abito, le sue scarpe migliori e, per un attimo, fu tentata di portare la sua arma, ma decise di lasciar perdere per evitare che le venisse voglia di usarla.
Lasciò un bigliettino scritto per Talyon ed imboccò la strada che l'avrebbe portata alla piazza.
Trovò parecchia gente per strada... pensava che non avrebbe visto nessuno dato l'allarme dei sigilli rotti, ma poi pensò che una notizia del genere non doveva essere stata divulgata così leggermente. Probabilmente solo in pochi lo sapevano e gli altri erano stati tenuti all'oscuro per evitare il dilagare del panico.
Comunque, se inizialmente la nana aveva deciso di fare un giro dell'intera piazza ben presto si rese conto di aver sopravvalutato le sue forze... come sempre, si disse amaramente. Le braccia le dolevano per lo sforzo di usare le puntelle e la gamba iniziava a farle male. Decise che tornare a casa sarebbe stata l'idea più saggia. Avrebbe preso una scorciatoia per far prima, sarebbe passata davanti al Portale, un grosso pesante portone di legno massiccio decorato da rune antiche. Si dice che tenesse rinchiuso dentro di sé un antico mostro che mille anni prima aveva tentato di distruggere la colonia... bah! superstizioni. A volte Olivia si sorprendeva di quanto i nani potessero essere allo stesso tempo progrediti e retrogradi. Erano capaci di di costruire le più evolute macchine, ma niente riusciva a smuoverli dalla convinzione che dei segni sul legno potesse proteggerli...
Quasi a volersi sincerare che quelle fossero davvero solo convinzioni Olivia si avvicinò al Portale, non appena gli passò davanti, e controllò se quelle rune facessero bene il loro dovere.

Ecco, lo sapevo si disse lei con l'aria di chi la sa lunga non servono a niente. Guarda lì, il Portale è apert... COSA?! la nana era sbalordita. Sin da quando aveva saputo cosa fosse quella grossa cosa di legno che tutti chiamavano Portale lei lo aveva sempre visto chiuso, sigillato. E ora era aperto... appena socchiuso, in realtà, chiunque vi fosse passato davanti senza guardarlo direttamente, non se ne sarebbe accorto, ma era indiscutibilmente APERTO.

Vai, corri, dà l'allarme. Che stai aspettando? Vuoi che il mostro esca?!?... Ma che sto dicendo?!? si rimproverò subito non c'è nessun mostro. Non c'è mai stato... Vero?!?
prima ancora di rendersi conto di quello che stava facendo, aveva poggiato le puntelle a terra, vicino al legno delle porte, e stava zoppicando fino alla fessura... e poi apriva la porta quel tanto che bastava per farla passare... infine, fu dentro.

Ciò che vide era puro buio. Incredibilmente nemmeno quel po' di luce che sarebbe dovuta passare dalla porta riusciva ad entrare, quasi che un incantesimo la tenesse fuori.

He... Heylà?! Chi c'è? nessuna risposta.
Nessuno, com'era ovvio. La nana fece per girare sui tacchi, ma un attimo prima che fosse uscito dal suo campo visivo Sahoni rivelò una piccola luce con cui voleva identificare il nuovo intruso.
Lei se ne accorse e per una frazione di secondo i due si guardarono in volto. Poi tutto accadde come in una scena al rallentatore.
Sahoni vide distintamente la piccoletta che inspirava quanta più aria i suoi piccoli polmoni fossero in grado di contenere, poi spalancò la bocca, una scossa delle spalle e il mago seppe che da lì a pochi attimi anche la più remota regione di quella coloni l'avrebbe sentita gridare.
E così sarebbe stato se dalla più nera oscurità non fossero emerse due grandi mani che, grazie alla rapidità di riflessi del loro possessore, la presero all'altezza della bocca e della vita bloccandole braccia e apparato vocale.

-Che gli Dei ti benedicano, Malfeas-
-Già- disse il prete mentre cercava di capire come tenere ferma quella cosina scalciante e graffiante -ma che cos'è? Nemmeno un gatto è più sfuggente. Dammi una mano, fa qualcosa-
-E che dovrei fare?-
-Non lo so, ipnotizzala, incantala, ammazzala, ma fa qualcosa-
Il mago si avvicinò cercando di capire che fare... alla fine decise che la via del dialogo poteva essere una buona soluzione.
-Hey. Hey, piano, sta calma, calma... va tutto bene. Siamo amici. Non vogliamo farti del male... siamo qui solo... in visita. Ecco sì. Diglielo anche tu, Malfeas, siamo amici e non vogliamo farle alcun male-
-Non lo so, Saho, onestamente questa bestiaccia ha attentato alle mie parti basse troppe volte per non volerle fare del male-

Il mago rifletté per un momento, ben sapendo che una decisione andava presa velocemente.
-Ci toccherà portarla con noi, temo-
-Ecco la là, l'idea geniale che ci tira fuori da un guaio per farci finire in un casino di proporzioni cosmiche- sbottò il prete -perché mi sembra id aver già vissuto questo momento almeno un milione di volte, con te?-
-Senti, tu mi hai chiesto un'idea e un'idea ti ho dato. E comunque non credo che abbiamo molta altra scelta. Non possiamo lasciarla andare o avvertirà la colonia. Ce la portiamo dietro finché saremo ai cancelli, dopodiché potremo anche lasciarla tornare a casa-
-D'accordo, ci sto, ma a patto che la tieni tu-

In tutto quello la nana era sconvolta e stremata. Si era dibattuta con tutte le forze che la sua taglia e le sue ferite non ancora del tutto rimarginate le consentivano.
Ascoltava i due decidere di cosa fare di lei. Davvero non sembravano intenzionati a farle del male, ma non aveva alcuna intenzione di mettere alla prova la loro benevolenza.
Decise che li avrebbe assecondati, se non altro per salvarsi la pelle, ma non appena l'avessero lasciata andare avrebbe dato l'allarme.
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MessaggioTitolo: Re: Mah! Titolo provvisorio ^-^   Mah! Titolo provvisorio ^-^ Icon_minitimeVen Gen 27, 2012 10:31 am

La Sala degli Antichi, come veniva chiamata la stanza della Colonia nei libri letti dai due giovani, era circolare. Le torce lungo la circonferenza non bastavano ad illuminare né il soffitto, né la parete opposta. Ad intervalli regolari vi erano statue dei Fondatori, dei Campioni del popolo nanico in posizioni statiche, come se fossero state poste a guardia del "portale". Non erano rivolte all'entrata, erano rivolte verso il centro della stanza dove vi era una sorta di pozzo al cui interno scendeva una scala a chiocciola che si inoltrava nell'oscurità più cupa. Fortunatamente sopra il pozzo vi era una spessa grata di ferro, come se dovesse bloccare qualcosa da sotto più che dalla stanza stessa. Al mago dette l'impressione che si trattasse di una sorta di prigione e la cosa lo fece rabbrividire. Tutte le pareti erano marchiate con simboli e rune antiche quanto i nani stessi che emettevano una leggera luminescenza azzurra e contribuivano all'aspetto poco rassicurante della sala.

Il Mago aveva letto molto della stanza, era stata fatta con un'arte ormai dimenticata dai Nani, i primi di essi, i Padri Fondatori, possedevano la conoscenza di iscrizione delle rune ed un utilizzo simile alla magia odierna. Poi qualcosa accadde ai Nani, smisero di usare le rune per passare ad un altro tipo di magia, basata su esperimenti tecnici e meccanici dai quali emersero i primi fucili, esplosivi e quant'altro. Il motivo per il passaggio da un tipo di magia a questo che essi chiamavano "tecnologia" non veniva scritto in alcun libro ed era argomento di molti eruditi nei circoli di Magia. Tant'é che la magia delle Rune era ora praticamente sconosciuta e persa per le altre razze, sebbene ve ne fossero ancora di qualche Nano che conservasse questa segreta conoscenza.

Da qui, la volontà del mago di entrare nella Stanza degli Antichi nella Colonia. Si vociferava che al sui interno vi fosse un libro, un tomo, che tenesse informazioni riguardo le rune. Un libro talmente prezioso che avrebbe fatto gola a molti maghi, sacerdoti, collezionisti. Un libro che... stranamente era apparentemente lasciato incustodito e la cosa allertava tutti i sensi paranoici dei due giovani.

-Saho - cominciò Malfeas con un tono allarmato.

-Si... lo so - lo anticipò interrompendolo, l'amico. Entrambi guardavano la sala con circospezione e brividi lungo la schiena. Faceva terribilmente freddo lì dentro. - Ma come cavolo fanno i Nani a fare stanze del genere? - espresse il suo fastidio cercando di vedere il soffitto della stanza, ma vi era soltanto il buio.

-C'é... tanta magia qui... - lo avvertì Malfeas quasi distrattamente. Era rimasto fermo, vicino la porta, gli occhi chiusi in profonda concentrazione.

-Ma nooo dai.. davvero? Non potrebbe essere altro? Perché non percepisci mai ricchezze incustodite o donne vogliose? - fu la risposta sarcastica del Mago. - tu sta fermo li che ci saranno trappole ovunque. So come sei bravo nel caderci dentro... -

-Io eh? - Malfeas si spostò ad un lato della porta in attesa, portando il dito sulle labbra per indicare al mago di starsene zitto. Gesto che fu subito accolto. Sahoni si spostò verso una statua, cercando bloccare la vista della propria persona e con un gesto rapido della mano fece spegnere tutte le torce presenti, lasciando che sia soltanto la debole luminescenza delle rune a illuminare fiocamente la stanza.

Dopo un'attesa durata un'eternità, una nana entrò nella stanza. Si mosse guardinga all'interno fortunatamente senza vedere Malfeas lì accanto. Sahoni si domandò per l'ennesima volta come facesse il prete a nascondersi dietro un filo d'erba. Ogni volta non veniva visto, come se avesse una certa magia arcana, o una protezione divina... o una fortuna spropositata...

Ad ogni modo, il sacerdote fu rapido come l'attacco di un serpente. Sahoni non ebbe neppure il tempo di vedere l'amico scattare che già aveva afferrato la nana tappandole la bocca. La creaturina rimase ferma per un nanosecondo (Smile) prima di cominciare a scalciare come un furetto in frenesia. Sentì Malfeas cominciare ad imprecare ad ogni calcio subito ma mantenne salda la presa fino a che la prigioniera comiciò a rassegnarsi.

Sahoni invece si mosse verso la porta e la accostò maggiormente facendola ora sembrare praticamente chiusa prima di voltarsi verso i due, guardando la nana con un sorriso rassicurante e calmo. Dopo il breve dialogo era certo che la nana non avrebbe dato alcun allarme.

-Lasciala Malf, non credo che urlerà ora.- disse guarando la Nana negli occhi. - Anche perché le urla non si sentono da fuori.... e ti avverto, non voglio usare la magia su di te. Cosa che avrei già potuto fare... - lasciò cadere la frase alzando il palmo della mano destra, dal quale una piccola sfera di luce emerse con una caldo bagliore, ma in quella situazione aveva ben poco di rassicurante.

-Saho.. sei sicuro? - disse il sacerdote notando l'incantesimo dell'amico per un attimo fece per parlare riconoscendolo. Capì che il mago stava bleffando e minacciando la nana con l'incantesimo della luce. - Non oseresti disintegrare la nana.. un corpo per la sepoltura ci vuole.... - aggiunse lentamente lasciando la nana e allontanandosi abbastanza da mostrare che avesse paura dell'incantesimo, ma non abbastanza da non poter raggiungere la nana nel caso decidesse di fuggire.

-Sta a lei..- rispose il mago sempre fissando la nana. - non mi piace disintegrare la gente... ma non voglio finire i miei giorni qui. Ma non ne avrò bisogno vero? Noi vogliamo soltanto uscire da qui... e portarti fuori con noi. Poi se vorrai potrai tornare indietro. - fece una pausa prima di spostare lo sguardo cercando per il famoso "Tomo dei Fondatori". -Nana.. come ti chiami? - le chiese subito dopo, guardandola con la coda dell'occhio e tenendo la luce sopra il palmo della mano. - Sai se esiste un tomo qui? - chiese.



(ecco dai.. scusate il ritardo... spero vi piaccia.)
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MessaggioTitolo: Re: Mah! Titolo provvisorio ^-^   Mah! Titolo provvisorio ^-^ Icon_minitimeSab Gen 28, 2012 8:45 am

Il paesaggio si fece più brullo.
Stava gustando ogni momento di quel viaggio, in sella al beccorosso di Gorka, con il vento che le scompigliava il vestito e i capelli.
Era una splendida giornata da passare lontano dalla polvere e monotonia del Carnevale, una splendida giornata di sole, per l'esattezza.
Sapeva che quella libertà non sarebbe durata ancora a lungo e che sarebbe dovuta tornare...ma non adesso, non ancora.
E giù, oltre il ponte, inziava la salita verso la colonia dei nani.
Come se il suo corpo avvertisse quel confine tra il regno degli uomini e quello dei nani, sentì una scossa violenta allo stomaco.
Negli ultimi giorni le era capitato spesso di provare quella fame, così feroce, che la lasciava sempre affamata per quanto mangiasse.
Non le era mai successo prima, era tutto cambiato da quella notte.
Quella notte...spronò il beccorosso a correre più forte, ma la salita era ormai arrivata.
Come il suo destriero lentamente saliva la scarpata, così lei iniziò a richiamare lentamente alla mente i ricordi di quella notte.
Vitia era una bottegaia, si, ma non sempre. La notte era il suo regno, lontano dallo sguardo opprimente degli gnomi strisciava fuori dalla sua tenda, senza maschere ed altri orpelli che di solito la caratterizzavano.
Le piaceva esplorare qualsiasi luogo, purchè nuovo e lontano dall'Isola dell'Arcobaleno. Seguiva il suo sviluppato olfatto che la conduceva alle scoperte più incredibili e la teneva lontana dai pericoli. Quasi sempre.
Quella notte infatti per la prima volta in vita sua aveva capito che cosa voleva dire essere una preda: braccata, ansimante e indifesa.
Come difesa aveva solo un pugnale, rubato durante il carnevale a qualche avventuriero, un bel pugnale affilato che però non era bastato a fermare le zanne di quel maledetto licantropo.
Si era distratta, stava seguendo una pista e tutta presa dal trovare la sua di preda non si era accorta di esserne diventata una.
Si ricordava poi poche cose, l'attacco, la difesa...era caduta a terra...poi improvvisamente il nulla.
Si era svegliata al mattino, coperta di sangue fino alle labbra. Era molto provata, poichè la sua pelle era pallida come la luna quel mattino, e sentiva un forte dolore alla spalla, dove il licantropo l'aveva morsa.
Pensava di essere stata mledetta da quella belva, ma non si sentiva affatto ammalata o male. Aveva solo questa fame insaziabile che l'aveva portata a mangiare la carne cruda di un animale, con gusto anche. Non aveva mai immaginato che la carne al sangue potesse essere così gustosa...
"Noi uomini non mangiano carne cruda", si era detta, "e non sappiamo quello che ci perdiamo"...aggiunse subito dopo.
Si portò istintivamente la mano sulla ferita alla spalla, e sentì che ancora le doleva.
Immersa nei sui pensieri quasi non si accorse di essere finalemente arrivata all'ingresso della colonia dei nani.
Prima di avvicinarsi alle guardie all'ingresso, però, estrasse una boccetta di profumo da una delle sacche del beccorosso e se ne mise due gocce sul collo.
"Questo dovrebbe piacere a questi buzzurri, profumo di muschio e terra gelida..."
Non è che avesse paura, aveva quella sorta di salvacondotto, ma ora si sentiva meglio.
Legò il becco rosso ad un albero innevato e, prese le poche cose che ci aveva caricato, si diresse verso l'ingresso sorvegliato della colonia.
Si nascose dietro un albero poco lontano e si fermò a riflettere.
Non c'era motivo per nascondersi, bastava andare dalle guardie , mostrare il lasciapassare e sarebbe entrata tranquillamente. Eppure, quella era una delle rare volte che non era oppressa dallo sguardo degni gnomi...voleva fare a maniera sua.
Si guardò le vesti e rimpianse di non avere con sè quelle che di solito usatva la notte: scarpette rosse, calze a rete e gonna voluminosa ed appariscente, mal si conciliavano alle sue cacce notturne.
Eppure decise di tentare lo stesso, sedotta da quel profumo di libertà che solo lei in quel momento sentiva nell'aria.
Di albero in albero, di sporgenza in sporgenza, come un animale in caccia, Vitiae si avvicinò all'ingresso tanto da poter distinguere ogni pelo sulla barba delle guardie.
Scartò di lato, attraversò il poco tratto scoperto che la separava dalla parete, e si nascose tra bassi arbusti.
Aveva fatto un rumore assordante, a suo giudizio, eppure le guardie non le avevano prestato la minima attenzione.
Di nuovo ebbra di novità, sgattaloiò alle spalle delle guardie fin dentro la colonia: ce l'aveva fatta.
Rimase per un secondo senza fiato, mentre lo sguardo si posava su macchinari e cose mai viste, alle quali avrebbe voluto dare un nome, ma le ombre la chiamavano.
Si nascose sul fianco destro dell'ingresso, dietro un enorme macchinario spento e trattenne a stento una risata ilare per quello che aveva appena fatto.
Aveva il respiro affannato adesso e si lasciò scivolare sulla schiena, fino a sedersi per terra completamente.
Nessuno l'aveva vista, era riuscita nel suo intento alla perfezione e ciò le aveva dato una gioia selvaggia, come quella che provava quando se ne andava in giro la notte.
Ma si sbagliava: dalle ombre qualcuno la stava osservando.

( Very Happy Servito l'ingresso di Malk su un piatto d'argento <3 Un bacio cari scrittori, sono contenta che abbiamo ripreso!)
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MessaggioTitolo: Re: Mah! Titolo provvisorio ^-^   Mah! Titolo provvisorio ^-^ Icon_minitimeSab Gen 28, 2012 3:34 pm

Skarad con circospezione si aggirava per la colonia cercando di dare nell'occhio il meno possibile ,nascondendosi nell'ombra se necessario,ora aveva due obiettivi da perseguire:organizzare la sua fuga dalla colonia e trovare e proteggere Olivia nel lungo viaggio che l'attendeva.
L'assassino si diresse verso l'uscita della colonia e si lasciò avvolgere dall'abbraccio delle ombre vicino a uno dei strani macchinari sbuffanti dei nani,secondo il suo piano un altro contatto,una donna,avrebbe fatto il suo ingresso in scena passando d'avanti alle guardie con disinvoltura,o meglio questo sarebbe stata la cosa più semplice,conoscendo il suo gusto per l'azzardo sapeva che lei di sicuro avrebbe aggirato le guardie con un espediente o con qualche altra sua macchinazione,infatti un fremito si agitò dentro di lui,sentiva non solo il cuore pulsante e l'energia vitale delle guardie,ma era entrata in scena anche un'altra persona,poteva sentire distintamente la sua eccitazione e la sua tensione mentre cercava di oltrepassare i guardiani non vista.
Skarad aspettò pazientemente che la donna fosse in un luogo sicuro,poi uscì dalle ombre e le mise una mano in bocca per evitare che urlasse,aspettò che infine si calmasse poi le disse

"come al solito è perfettamente inutile darti delle istruzioni,hai fatto il tuo spettacolo,ma ora per non finire nelle segrete per decenni dovrai rispettare le istruzioni alla lettera"

l'assassino poi trafisse col suo sguardo gelido la giovane donna,lei annuì e il kindred gli levò la mano dalla bocca e ricominciò a parlare

"presentati alle guardie e mostra il lasciapassare,poi vai alla taverna "il centauro zoppo" e prenota una camera,un mio amico,un nano di nome Talyon si presenterà alla taverna tra un giorno più o meno per prendere il tuo profumo,un regalo per l'anniversario del loro matrimonio,concluso l'affare,io mi nasconderò in un baule e lasceremo insieme la colonia,te lo ribadisco ancora una volta,NIENTE colpi di testa.
Un ultima cosa,vai da un guaritore al più presto"


gli disse indicando la ferita che la ragazza presentava sulla spalla,conosceva il segno di quei morsi,soltanto una creatura poteva farli,un altro kindred.
La donna si diresse dentro la colonia,l'assassino non poteva fare altro che sperare che non si cacciasse nei guai e che la sua ferita fosse ancora curabile,non poteva seguirla,aveva un altro compito da svolgere,doveva trovare la figlia di Talyon al più presto,secondo quello che gli aveva riferito il nano era stata ricoverata,quindi il primo posto dove cercare era in una corporazione di guaritori,c'è n'era una sola nella colonia chiamata le Anime Pie.
arrivato all'ngresso della corporazione Skarad sgattaiolò dentro e cercò all'interno dell'edificio la stanza in cui si trovavano le informazioni sui pazienti ricoverati,non aveva la mappa dell'edificio,quindi non potè fare altro che cercare con pazienza la stanza giusta,infine la trovò e prima che due guaritori che passavano di lì lo notassero,si intrufolò all'interno,frugò in ogni cassetto con febbrile attenzione ma non trovò nulla,il che voleva dire che era stata dimessa,allora come un ombra si diresse verso l'uscita così come era entrato.
Una volta all'esterno vagabondò per un pò nella piazza principale continuando a pensare dove si sarebbe potuta dirigere la nana,Olivia era il suo nome,solo ora se l'era ricordato,ma ebbe anche un illuminazione,vista la sua curiosità solo in un posto poteva dirigersi:La Sala degli Antichi,soltanto alle personalità più eminenti dei nani era stata data la notizia che i sigilli della stanza erano stati rotti,secondo la leggenda un millennio fa un terribile mostro venne rinchiuso lì dai padri fondatori utlizzando la magia perduta delle rune,Talyon di sicuro avrà riferito questo evento a sua figlia.
Skarad si diresse a passo svelto verso l'ingresso della sala,quando arrivò trovò delle stampelle abbandonate,qualcosa o qualcuno ha costretto la nana ad abbandonarle,sentì oltre la porta la voce di Malfeas,e dove c'era lui si trova anche il suo degno compare,il mago sahoni,il loro compito nella missione riguardava il ritrovamento di un libro riguardante l'arte perduta delle rune,un dubbio terribile si fece strada nella mente dell'assassino:

"e se Olivia fosse entrata all'interno e avesse incontrato Malfeas e Sahoni?"

conoscendo bene i suoi compagni sapeva che non l'avrebbero di certo uccisa,non avevano il coraggio di compiere un tale atto,ma avrebbero potuto farle del male.
Skarad si riprese dai suoi pensieri e decise di entrare nella sala,Malfeas e Sahoni gli dovevano delle spiegazioni e dovevano essere confortanti.

(scusate anche il mio ritardo,come avrete notato Sahoni,Malfeas e Skarad si conoscono,sono dei vecchi compagni di disavventure,vediamo come ne usciamo fuori dalla situazione ora)
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